D’Oriano: “Più collaborazione tra pubblico e privato per incentivare anche il welfare aziendale”

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha partecipato il 3 marzo alla cerimonia di apertura delle celebrazioni per i 125 anni dalla fondazione dell’Inps, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “L’evoluzione del welfare e Lavoro per innovare il Paese” il titolo dell’evento. Nel suo intervento il Ministro ha fatto riferimento all’urgenza di rinnovare il sistema di welfare odierno per adeguarlo alle sfide poste da società e mondo del lavoro e immaginare nuovi schemi di tutela. E al potenziamento delle politiche attive, con l’attivazione delle persone come la linea guida, e all’intervento in corso per disegnare percorsi previdenziali stabili, che permettano a ciascuno di progettare il proprio futuro pensionistico. “Al centro di tutto – ha sottolineato nel suo saluto il Ministro Calderone – resta quel diritto-dovere al lavoro che la Costituzione mette tra i principi fondamentali della Repubblica. Perché il lavoro è anche inclusione e la condizione necessaria per costruire una storia previdenziale solida su cui poggia la meritoria attività dell’Inps. Innovare, quindi, prestando attenzione a mantenere in salute quel legame tra lavoro e welfare che è caratteristica di un Paese civile e presupposto per immaginare di governare le transizioni affiancando lo Stato ai cittadini”.

Luigi d’Oriano, presidente di Federdat, ha così commentato le parole del Ministro. “Quando si parla di welfare ci si riferisce troppo spesso ai cittadini e difficilmente alle aziende: è chiaro che delle buone politiche di welfare aziendale possono migliorare la produttività dei dipendenti, ridurre il turnover, migliorare la reputazione dell’azienda e ridurre i costi sanitari per esempio con programmi incentrati sulla prevenzione sanitaria. Credo che il Governo – prosegue d’Oriano – possa fare di più per supportare imprese e datori ad attuare politiche di welfare con incentivi fiscali o contributi come ad esempio concedere un credito d’imposta per le spese sostenute per la fornitura di servizi di assistenza sanitaria o creazione di piani pensionistici extra. In generale– conclude d’Oriano – mirerei ad una partnership pubblico-privato con lo Stato che collabori con aziende e datori di lavoro nella fornitura di servizi di assistenza o supporto ai lavoratori”.

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