La sicurezza sul lavoro deve essere prioritaria per lo Stato. In occasione della Festa del Primo Maggio al Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato come l’aspetto della sicurezza sul lavoro vada messo al primo posto e non ci si debba affidare “all’inerzia degli eventi”.
Il numero dei morti sul lavoro è notevolmente aumentato negli ultimi tempi ed è stato forte il monito da parte del Capo dello Stato, il quale ha invitato alla mobilitazione di “istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta una umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti” ha dichiarato il Presidente Mattarella.

“Premessa di tutto – ha chiarito – è la sicurezza sul lavoro. È una battaglia che viene da lontano. L’integrità della persona e della salute dei lavoratori è parte essenziale della visione che ispira il nostro patto costituzionale”. Il presidente ha inoltre specificato: “Non è un tema di parte, non appartiene solo a loro. Vorremmo che intorno a questa necessità si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta una umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti”.

“Ogni incidente ha un costo: umano anzitutto, morale, sociale, economico. Supera di gran lunga quello di ogni attività di prevenzione e tutela. La caduta mortale di Fabio Palotti nel vano di un ascensore, a Roma, la morte di Rosario Frisina a Gorgonzola, sono solo le ultime tragedie di una insopportabile catena che dobbiamo registrare con dolore e amarezza. (…) Vanno incentivate le esperienze e le buone pratiche, come nella Regione Friuli, si propongono la stipula di protocolli tra imprese e sindacati con l’obiettivo “Zero morti”. Rappresenta una prova di maturità e coesione sociale”.

Le parole del Presidente Mattarella sono preziose e rappresentano ciò che anche Ebilav, tramite le sue iniziative, porta avanti da tempo, ossia una visione della sicurezza sul lavoro come valore “condiviso”, non soltanto da imprese e lavoratori, ma anche da istituzioni, atenei, società civile, forze sociali ed economiche. La sicurezza sul lavoro è una questione che riguarda la società intera e va affrontata con la mobilitazione di tutte le sue componenti, come da sollecitazione del Presidente. È questa la reale soluzione per portare le morti sul lavoro alla famosa cifra “zero” degna di un paese civile. Per lavoro non si dovrebbe mai morire

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