
Quanti morti sul lavoro ha determinato il Covid in questi due anni di pandemia? L’INAIL, con un recente report pubblicato in nota sul sito, ha dato una risposta numerica alla domanda: sono 835 i decessi denunciati all’Istituto per via della malattia.
Le infezioni di origine professionale dall’inizio della pandemia a fine febbraio 2022 sono state 229.037, 17.647 in più rispetto a gennaio. Le 835 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale da Covid-19 dall’inizio dell’epidemia costituiscono un quarto del totale dei decessi sul lavoro denunciati da gennaio 2020 e lo 0,5% dei morti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla stessa data. Nel 2020, con 573 decessi da Covid-19, il 68,6% di tutti i casi mortali, mentre il 2021, con 260 decessi, copre il 31,1% sul totale. I 229.037 contagi sul lavoro costituiscono oltre un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e l’1,8% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Iss.
La categoria dei tecnici della salute è quella più colpita dai contagi, con il 37,4% delle denunce, l’82,6% delle quali relative a infermieri. Le altre professioni più colpite sono quelle degli operatori socio-sanitari (17,2%), dei medici (8,9%, oltre un terzo internisti e generici), degli operatori socio-assistenziali (6,2%), degli impiegati amministrativi (5,2%) e del personale non qualificato nei servizi sanitari, che include ausiliari, portantini e barellieri (4,5%).
Altri comparti produttivi hanno registrato nel corso del 2021, ma anche nel primo bimestre di quest’anno, incidenze di contagi professionali maggiori rispetto al 2020, come ad esempio il trasporto e magazzinaggio che, in particolare, a gennaio 2022 conta anche il numero più elevato di denunce da inizio pandemia (quasi 2.900 casi), con una flessione a febbraio (quasi 600). (riferimento nota Inail)
Per tutti i dettagli si consulti il sito dell’INAIL