A fronte dei numerosi migranti che prestano il loro lavoro in Italia, emerge l’esigenza di tutelarne l’operato, tramite una serie di prestazioni garantite. Competente per la tutela di tali lavoratori e per l’erogazione delle prestazioni sia previdenziali che assicurative, salvo diversi accordi, è l’ente INAIL.

Dal punto di vista giuridico, sono gli accordi bidirezionali, così come delineati dall’Unione Europea e dai paesi extraeuropei di provenienza, a disciplinare la tutela del migrante che subisce un infortunio sul lavoro o contrae malattia professionale.

La cosiddetta “bidirezionalità” fa sì che i lavoratori italiani all’estero abbiano analogo trattamento degli stranieri che lavorano in Italia, venendosi a determinare un’estensione delle garanzie. In mancanza di accordi e specifiche convenzioni, subentra l’assicurazione obbligatoria.

La tutela per infortuni sul lavoro e malattie professionali varca i confini nazionali, consentendo al lavoratore all’estero di percepire le prestazioni economiche dovute. Sarà invece necessaria l’istituzione del luogo di residenza/soggiorno per tutto ciò che concerne le prestazioni sanitarie (eventuali protesi, accertamenti medici).

Assicurare il proprio lavoro presso l’INAIL consente dunque ai lavoratori stranieri di ricevere una tutela completa, anche in un paese diverso da quello di origine. Una tutela imprescindibile, che oggi non può e non deve conoscere distinzioni di confine.

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